Circolare Prot. n. del 23/03/2020

Indicazioni per la Didattica a Distanza alla luce della Nota MI n. 388 del 17 marzo 2020
Le presenti indicazioni fanno seguito alla precedente circolare del 10 marzo u.s. e alle indicazioni fornite in occasione delle conference call.

1. Le ragioni delle azioni in atto

  1. La Didattica a distanza, a cui il nostro istituto sta facendo ricorso in questo momento di emergenza, rappresenta la modalità con cui l’intera comunità educante e ciascuno individualmente, con preciso riferimento non solo alle responsabilità professionali ma, direi, etiche, continua a perseguire il compito sociale e formativo del “fare scuola”, anche se non “a scuola”, e del fare, per l’appunto, “comunità”; rappresenta quindi la reale possibilità di mantenere viva la comunità di classe, di scuola e il senso di appartenenza, combatte il rischio di isolamento e di demotivazione. Le interazioni tra docenti e studenti possono essere il collante che mantiene e rafforza la trama di rapporti, la condivisione della sfida che si ha di fronte e la spinta ad affrontare una situazione imprevista.
    Stiamo di fatto recuperando, pur in modalità virtuale, il valore autentico dell’autonomia scolastica, che è fatta di libertà e responsabilità dei suoi protagonisti, un’autonomia che riguarda la sperimentazione didattica, la ricerca metodologica, l’organizzazione stessa della scuola, per rispondere in modo efficace alle esigenze dei ragazzi in questa situazione inedita e drammatica. Infatti la scuola consiste in questo essenziale elemento: insegnare e apprendere, insieme. A distanza o sotto un tendone, come capitato in occasione del terremoto, si continua, anzi si approfondisce una proposta e si condividono contenuti educativi e formativi, anche nella prospettiva di dare validità sostanziale e non solo formale, all’anno scolastico in corso. Questo è cogliere l’aspetto di realtà, di opportunità, che la circostanza grave ci impone.
  2. Pur con tutte le difficoltà del caso, è necessario non interrompere il percorso di apprendimento e far sì che si possa continuare a dare corpo al principio costituzionale del diritto all’istruzione. Per questo è essenziale fare in modo che ogni studente sia coinvolto, guidati dagli insegnanti, in attività significative dal punto di vista dell’apprendimento, cogliendo l’occasione del tempo a disposizione e utilizzando le diverse opportunità a disposizione (materiali didattici, lettura di libri, visione di film, visione di documentari storici, economici, scientifici, ecc.).
  3. La didattica a distanza, come si riprenderà più avanti, può essere anche l’occasione per interventi sulle criticità di apprendimento più diffuse.

2. Compito e metodo della DaD: ricreare l’ambiente di apprendimento

  1. Ogni attività didattica, e quindi anche quella a distanza, prevede la costruzione ragionata e guidata del sapere attraverso un’interazione tra docenti e alunni. Qualunque sia il mezzo attraverso cui la didattica si esercita, non cambiano il fine e i principi. Nella consapevolezza che nulla può sostituire appieno ciò che avviene, in presenza, in una classe, si tratta pur sempre di dare vita a un “ambiente di apprendimento”, per quanto inconsueto nella percezione e nell’esperienza comuni, da creare, alimentare, abitare, rimodulare di volta in volta, attraverso:
    – il collegamento diretto o indiretto, immediato o differito, attraverso videoconferenze, videolezioni, chat di gruppo;
    – la trasmissione ragionata di materiali didattici, attraverso il caricamento degli stessi su piattaforme digitali;
    – l’impiego dei registri di classe in tutte le loro funzioni di comunicazione e di supporto alla didattica, con successiva rielaborazione e discussione operata direttamente o indirettamente con il docente;
    – l’interazione su sistemi e app interattive educative propriamente digitali.
    L’effetto di routine delle normali attività didattiche che gioca in genere a nostro sfavore e che gli insegnanti sanno superare con la loro professionalità e l’intensità del rapporto con gli alunni, può ora essere utile nell’aiutare i ragazzi e noi stessi ad affrontare la difficoltà esistenziale di questo periodo: la proposta seria e libera dei docenti, attuata con modalità che diventano via via più stabili ed efficaci, assicura una “normalità” e può accendere un protagonismo nuovo, spesso arrivando a coinvolgere anche alunni in passato meno attivi.
  2. Occorre quindi riconsiderare le forme utilizzate, consapevoli che alcune non sono adeguate: il solo invio di materiali o la semplice assegnazione di compiti che non siano preceduti da spiegazioni o che non prevedano un intervento successivo di chiarimento o restituzione da parte del docente dovranno essere abbandonati, perché privi di elementi che possano sollecitare l’apprendimento.

E’ fondamentale la dimensione dell’interazione e, pertanto, si raccomanda la scelta di tutte quelle forme che la favoriscono, quindi l’utilizzo di molteplici momenti di relazione diretta, meglio se visiva, tra docente e discenti. Tali interazioni sono necessarie per varie finalità:
– accertare, in un processo di costante verifica e miglioramento, l’efficacia degli strumenti adottati, anche nel confronto con le modalità di apprendimento degli studenti;
– privilegiare, per quanto possibile, la modalità in “classe virtuale”;
– verificare, anche con il contributo degli alunni, la validità degli strumenti, dei materiali, delle soluzioni sperimentate via via utilizzate;
– restituire agli alunni il senso di quanto da essi operato in autonomia.

3. Compiti del Dirigente e dei Docenti

  1. Il Dirigente intende continuare a svolgere il ruolo di monitoraggio e di verifica, ma soprattutto, assieme ai suoi collaboratori, di coordinamento delle risorse, innanzitutto professionali, dell’Istituzione scolastica. Anche attraverso i coordinatori di classe o altre figure di raccordo, si cercherà di promuovere la costante interazione tra i docenti, essenziale per assicurare organicità del lavoro.
  2. Affinché le attività finora svolte non diventino – nella diversità che caratterizza l’autonomia scolastica e la libertà di insegnamento – esperienze scollegate le une dalle altre, appare opportuno suggerire di riesaminare le progettazioni definite nel corso delle sedute dei consigli di classe e dei dipartimenti di inizio d’anno, al fine di rimodulare gli obiettivi formativi sulla base delle nuove attuali esigenze. Attraverso tale rimodulazione, ogni docente riprogetta in modalità a distanza le attività didattiche, evidenzia i materiali di studio e la tipologia di gestione delle interazioni con gli alunni e deposita tale nuova progettazione relativa al periodo di sospensione, agli atti dell’istituzione scolastica, tramite invio telematico al Dirigente scolastico. Occorre evitare sovrapposizioni e curare che il numero dei compiti assegnati sia concordato tra i docenti, in modo da scongiurare un eccessivo carico cognitivo. Il Consiglio di classe resta competente nel ratificare le attività svolte e compiere un bilancio di verifica. In tale prospettiva è stata predisposta una scheda (allegata).
  3. Si sottolinea il ruolo strategico svolto in queste settimane dal team digitale e dall’animatore digitale per il coordinamento e il supporto al lavoro sempre più autonomo dei colleghi, specie di quelli meno esperti. Lo strumento telematico che in queste prime settimane di emergenza è stato utilizzato per tenere il rapporto con gli studenti può rappresentare un indispensabile strumento per favorire il contatto, la relazione, la co-progettazione in itinere tra i docenti dei consiglio di classe e dei dipartimenti, la discussione e la valutazione degli strumenti informatici che si stanno usando, avendo sempre sullo sfondo lo scopo per cui li si utilizza. E’ opportuno che la riflessione sul processo formativo compiuto nel corso dell’attuale periodo di sospensione dell’attività didattica in presenza venga condivisa dall’intero Consiglio di Classe.
  4. Alcune indicazioni specifiche: A seconda dell’età, occorre ricercare un giusto equilibrio tra attività didattiche a distanza e momenti di pausa, in modo da evitare i rischi derivanti da un’eccessiva permanenza davanti agli schermi. La proposta delle attività deve consentire agli alunni di operare in autonomia, basandosi innanzitutto sulle proprie competenze e tenendo conto anche delle situazioni delle famiglie (impegnate spesso, a loro volta, nel “lavoro agile”). Si tratta quindi di proseguire il lavoro già avviato in queste settimane, eventualmente rivedendo alcuni strumenti utilizzati e modulando con attenzione i tempi degli interventi (non si possono fare lezioni di 50/60 minuti…) e condividendo esperienze e materiali che sono di aiuto alla comunità educante. Si sottolinea la necessità di un maggiore raccordo tra le proposte didattiche dei diversi docenti del Consiglio di Classe per evitare un eccessivo carico di compiti e dell’impegno on line, magari alternando la partecipazione in tempo reale in aule virtuali con la fruizione autonoma in differita di contenuti per l’approfondimento e lo svolgimento di attività di studio. Considerando che la didattica è declinata nella duplice dimensione della teoria e della pratica laboratoriale, i docenti progetteranno – in questa fase – unità di apprendimento centrati soprattutto su contenuti teorici propedeutici, che verranno correlati in un secondo momento alle attività tecnico pratiche e laboratoriali di indirizzo.

4. Alunni con disabilità, Difficoltà specifiche e aspecifiche o non diagnosticate

Per quanto riguarda gli alunni disabili, DSA o BES, il punto di riferimento rimane il Piano educativo individualizzato o il PdP. La sospensione dell’attività didattica non deve interrompere, per quanto possibile, il processo di inclusione. È infatti richiesta una particolare attenzione per garantire a ciascuno pari opportunità di accesso a ogni attività didattica. È quindi indispensabile che ciascun alunno con disabilità o altre difficoltà sia oggetto di cura educativa da parte di tutti i docenti e di tutta la comunità scolastica. Si ritiene comunque di dover suggerire in particolare ai docenti di sostegno di mantenere l’interazione a distanza con l’alunno e tra l’alunno e gli altri docenti curricolari o, ove non sia possibile, con la famiglia dell’alunno stesso, mettendo a punto materiale personalizzato da far fruire con modalità specifiche di didattica a distanza, anche concordate con la famiglia medesima, nonché di monitorare, attraverso feedback periodici, lo stato di realizzazione del PEI e al Consiglio di classe degli altri strumenti .

5. La Valutazione: le motivazioni e le modalità

Nel ribadire l’importanza di realizzare la didattica a distanza, perché diversamente verrebbe meno la ragione sociale della scuola stessa, come costituzionalmente prevista, è altrettanto necessario che si proceda ad attività di valutazione costanti, secondo i principi di tempestività e trasparenza che, ai sensi della normativa vigente, ma più ancora del buon senso didattico, debbono informare qualsiasi attività di valutazione.
Se l’alunno non è subito informato che ha sbagliato, cosa ha sbagliato e perché ha sbagliato, la valutazione si trasforma in un rito sanzionatorio, che nulla ha a che fare con la didattica, qualsiasi sia la forma nella quale è esercitata.
Questo ci collega all’idea “alta” di valutazione: si tratta sempre di valutare il processo in atto nell’alunno e l’efficacia che nei suoi confronti ha la nostra proposta formativa. Quindi la valutazione ha sempre anche un ruolo di riflessione personale e comune e di indicazione su come procedere anche con correzioni della proposta e/o con approfondimenti, con recuperi, consolidamenti, ricerche, in una ottica di personalizzazione che responsabilizza gli allievi, a maggior ragione in una situazione come questa. Una commissione specifica procederà ad individuare strumenti e modalità comuni all’interno dell’istituto; sarà anche necessario nei Consigli di classe ritornare ai criteri di valutazione inseriti ad inizio d’anno: il PTOF verrà aggiornato alla luce dei nuovi elementi, anche al fine di procedere in modo non formale alla validazione del percorso complessivo dell’a.s..

Il Dirigente Scolastico

Prof. Carlo Di Michele

Documento prodotto e conservato in

originale informatico e firmato digitalmente

ai sensi dell’art. 20 del CAD



Sezioni