Poiché è stata segnalata una recrudescenza della pediculosi (pidocchi) si invitano gli alunni e le rispettive famiglie a prendere gli opportuni provvedimenti per frenare il diffondersi del fenomeno.
Oltre a curare la comunicazione, la scuola è tenuta, come per tutte le malattie infettive, a tutelare la salute degli alunni gestendo eventuali situazioni di rischio.
Nel caso in cui i docenti o i collaboratori scolastici rilevino negli alunni segni sospetti di pediculosi o nel caso in cui siano gli stessi genitori a segnalare il caso, dovranno avvisare il Dirigente Scolastico perché questi si attivi con le misure previste dalla normativa vigente. In presenza di casi di sospetta pediculosi, la normativa vigente (Circolare Ministro Sanità n. 4 del 13/03/1998) prevede l’obbligo, da parte del Dirigente scolastico, di disporre la sospensione della frequenza scolastica dei soggetti affetti, fino all’avvio di idoneo trattamento disinfestante, certificato dal medico curante (pediatra o medico di famiglia).
Questi ha il compito di fare la diagnosi, prescrivere il trattamento specifico antiparassitario e certificare l’inizio del trattamento per la riammissione a scuola.
Si sollecitano gli studenti ed i genitori a promuovere con attenzione l’igiene personale e l’ispezione dei capelli.
Qualora esistessero dubbi sulla effettiva presenza dell’infestazione, il Dirigente Scolastico può, in via cautelativa, richiedere una visita del medico curante ed idonea certificazione attestante o l’assenza dell’infestazione o l’avvenuto trattamento.
La ASL deve assicurare la corretta educazione ed informazione sanitaria e collaborare per la sensibilizzazione e diffusione delle pratiche preventive.
Come in ogni ambito educativo, anche nella prevenzione sanitaria è quindi, fondamentale il coordinamento e la collaborazione tra Famiglia, Scuola e Istituzioni.
Il Dirigente Scolastico
Prof.ssa Annateresa Rocchi
Redazione Web Acerbo