Dal 1935, seguirono tre anni in cui si alternarono diversi presidi / vicari, finché nel 1938 ebbe l’incarico di Presidenza Michele Balice, figura determinante sia per la storia della scuola che per buona parte della vita culturale di Pescara, dal 1938 appunto, fino al 1967. Importante, dagli anni Cinquanta anche la figura di Salvatore Gilotta, vicario del Preside, elemento di continuità e memoria storica dell’Istituto fino alla fine degli anni Ottanta. Balice, già docente di Ragioneria nell’Istituto ai suoi albori e poi brillante vincitore del concorso a preside, portò l’Istituto forse al suo “massimo” sia come qualità della preparazione e della vita scolastica, sia come “popolarità sportiva”, aspetto a cui Balice tenne sempre moltissimo: negli anni della sua presidenza, l’Acerbo fu la scuola leader per risultati sportivi ottenendone alcuni anche a livello nazionale.
Attraverso la decisa apertura alle esigenze di una città da ricostruire, Balice e la sua gestione dell’Istituto divennero un punto di riferimento professionale e umano per un tessuto sociale duramente provato dal conflitto. Michele Balice riuscì a gestire l’Istituto in un modo attento, ma anche, comprensivo e paterno e infiniti sono gli aneddoti che si ricordano della sua gestione. Le iscrizioni nella scuola del dopoguerra divennero sempre più numerose e nel 1967 gli studenti dell’Acerbo arrivarono al numero record (per quegli anni) di 1800, nonostante fosse stato aperto nel 1964 l’Istituto Mantonhé proprio per far fronte ad una situazione logistica divenuta impossibile per l’Acerbo stesso. Le ragioni del successo dell’Istituto erano molteplici: la principale è legata allo sviluppo frenetico che Pescara ebbe dopo il conflitto. Il tipo di istruzione e di indirizzo, e l’elevata qualità dell’insegnamento era ciò che maggiormente era utile sia per una ricostruzione reale ed economica che morale della città.
L’aumento costante della popolazione scolastica creò non pochi problemi logistici che vennero affrontati con l’apertura di succursali e il reperimento affannoso delle loro sedi: nel 1961 proprio a causa della necessità di nuovi spazi per la scuola, la città assistette ad una vera e propria “gara” con poche esclusioni di colpi, con il Liceo Scientifico “Da Vinci”, guidato da un’altra leggendaria figura di preside pescarese, Michele Tetrarca con l’obiettivo di conquistare nuovi spazi adatti a contenere l’enorme numero di alunni di queste scuole. Il duello (con numerosi colpi a sorpresa) fu vinto da Balice, ma alla distanza, le cose si risolsero anche per il Liceo. Durante la sua lunga presidenza, furono numerosissimi gli eventi culturali e straordinari i risultati didattici e professionali: tra le esperienze più originali e interessanti, per il clima di partecipazione e di apertura su realtà culturali più vaste, va segnalata la pubblicazione del giornale scolastico “la Palestra”.