Dopo questi anni contraddittori, l’arrivo della preside Mariotti sembra aver segnato l’inizio di una faticosa rinascita tanto nel numero delle iscrizioni che della qualità della proposta didattica: l’operazione è favorita indubbiamente anche dalla prospettiva dell’autonomia scolastica e dall’accettazione a “competere” proprio sul terreno della qualità della proposta didattica. L’Acerbo sembra aver ritrovato slancio e originalità, soprattutto nel tentativo del corpo docente [1] di dare una più precisa definizione alle proprie proposte didattiche che tendono oggi a muoversi non tanto nella logica del “diplomificio” (atteggiamento verso cui
molti istituti rischiano di cadere). Dopo questi anni contraddittori, l’arrivo della preside Mariotti sembra aver segnato l’inizio di una faticosa rinascita tanto nel numero delle iscrizioni che della qualità della proposta didattica: l’operazione è favorita indubbiamente anche dalla prospettiva dell’autonomia scolastica e dall’accettazione a “competere” proprio sul terreno della qualità della proposta didattica. L’Acerbo sembra aver ritrovato slancio e originalità, soprattutto nel tentativo del corpo docente [1] di dare una più precisa definizione alle proprie proposte didattiche che tendono oggi a muoversi non tanto nella logica del “diplomificio” (atteggiamento verso cui molti istituti rischiano di cadere) ma in quella di uno sforzo a migliorare costantemente la qualità della vita scolastica, prestando una grande attenzione alle esigenze formative ed educative degli studenti .
Una rinascita che passa attraverso due operazioni: aggiornamento costante, serietà, cura della proposta didattica pur nel dialogo aperto con l’utenza e le molteplici esigenze formative e culturali del territorio. In secondo luogo attraverso il recupero della propria identità storica, si cerca di ridare anche una prospettiva etica al proprio operare e organizzarsi, nella coscienza di poter ancora contribuire fattivamente alla crescita della qualità della vita sociale e pubblica cittadina e italiana.
[1] …. e con il contributo prezioso di alcuni docenti e collaboratori amministrativi quali il prof. Ettore Mancinelli (vicario del Preside per 28 anni fino al 2002/03) e Severino Menna (nell’istituto dalla metà degli anni Ottanta), figure che hanno costituito una “identità” autentica della scuola.