L’Istituto Acerbo e lo sport
a cura del prof. Ivo Palleri
Il “venerabile” Istituto Tecnico “Tito Acerbo” sorto quando ancora le sue mura si ergevano sul territorio di Castellammare Adriatico, rappresenta l’istituzione scolastica più antica di Pescara e certamente tra le più prestigiose dal punto di vista culturale, per aver sfornato migliaia di professionisti preparati e fornito cittadini in gran parte componenti la classe dirigente che ha guidato e accompagnato l’evoluzione e la crescita sociale di questa città.
Ma il carattere di scuola tutta speciale, con il quale è passata alla storia, è da attribuire ad un inconsueto feeling, del resto universalmente riconosciuto, dell’Acerbo con lo sport, sentimento questo che si è venuto consolidando soprattutto nell’arco di un ben determinato periodo della sua lunga esistenza, palesando, primo tra gli istituti, una attenzione del tutto nuova e in controtendenza verso questo particolare aspetto della cultura.
Organizzazione e competenza dei responsabili che si sono avvicendati alla guida tecnica nel corso degli anni, uniti ad una meticolosa preparazione, svolta per lo più in un ambiente che possimo definire agreste, quale quello presente al tempo intorno alla sede scolastica, sono stati senza dubbio fra gli elementi che hanno determinato la fortuna di questo movimento interno, fino ad allora estraneo alla cultura corrente. Ma peccheremmo di ipocrisia o quantomeno di superficialità analitica se non ci affrettassimo ad aggiungere quale grande influenza abbia esercitato sulla crescita del fenomeno, la costante presenza reale e virtuale di un uomo che aveva evidentemente intuito l’importanza di un eccezionale collante ai fini di una radicazione al ceppo che andava ben oltre la semplice appartenenza ad una categoria o al comune denominatore della gioventù. Quest’uomo era il Preside Michele Balice, notoriamente e affettuosamente ribattezzato dai suoi ragazzi “zì Mecchele”.
E’ forse una volta ancora il caso di ricordare quale fosse il criterio di valutazione dei meriti, a qualsiasi componente culturale essi appartenessero, di questo personaggio, il quale arrivava a far pesare una vittoria in un campionato provinciale studentesco alla stregua di un rotondissimo otto in ragioneria, del tutto incurante dell’effetto prodotto sugli sbalorditi titolari della prestigiosa cattedra. Guai a toccargli qualche studente che avesse acquisito meriti sul campo di gara, perché alla normale imposizione di tipo gerarchico, nella quale eccelleva, aggiungeva memorabili strapazzate all’indirizzo dei malcapitati che avessero ardito richiamarsi a presunte primogeniture di certe discipline curricolari.
Questo acclarato anticonformismo non gli impediva però di rientrare immediatamente nei canoni dell’ortodossia, in pieno accordo con le metodologie del tempo, quando si trattava di organizzare spedizioni punitive alla ricerca di giovani distratti del proprio impegno primario. Accompagnato dal suo vice, l’indimenticato prof. Gilotta, rastrellava con consumata perizia le strade e le campagne circostanti, raccogliendo drappelli di spauriti fuoriusciti, che scortava fin sui cancelli dell’Istituto. Qui li affidava alla “cure” di Salvatore, che provvedeva, da buon padre di famiglia, alle necessarie strigliate rigeneratrici.
Del tutto naturale quindi l’instaurarsi di quel sentimento di reciproca fiducia e di tacita intesa che aleggiava in dosi quasi respirabili intorno a questo straordinario sodalizio, senza dubbio principale responsabile della formazione tecnica e umana di personaggi che hanno dato lustro all’Istituto, alla città e all’Italia.
Qui ricordiamo tra gli altri numerosissimi, i principali campioni e personaggi sportivi della scuola: Guerino Guarnirei – decano tra gli studenti – atleti, guizzante e veloce ala della gloriosa “strapaesana”, squadra calcistica della nostra città dei tempi eroici, formata esclusivamente da elementi locali. Guarnieri, che giocò anche in squadre di serie A, non disdegnava, all’occorrenza, incursioni estemporanee nello sport olimpico per eccellenza (l’atletica), tra le file dei velocisti o dei saltatori.
- Giovanni Cornacchia – pluricampione italiano – azzurro, olimpionico e primatista dei 100 metri ad ostacoli
- Marco D’Altrui – pluricampione italiano – azzurro e oro olimpico nella pallanuoto
- Marco Barbone – azzurro giovanile – campione europeo studentesco nel cross
- Anna Onofri – campionessa italiana e azzurra di salto in alto (docente per molti anni nell’Acerbo)
- Tiziana Piacentini – azzurra juniores nella velocità e nella staffetta
- Sandro D’Ettorre – azzurro juniores nei 400hs (Docente in questo Istituto)
- Massimiliano Palombaro – azzurro under 21 della marcia
- Stefano Di Blasio – azzurro juniores di lancio del disco
- Ennio Di Blasio – azzurro juniores di lancio del giavellotto
- Augusto D’Agostino – commissario tecnico della nazionale femminile di atletica (docente anche nell’Istituto)
- Anselmo Di Michele – vice presidente nazionale della federazione italiana di atletica leggera.